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19.Monastero e Chiesa San Giovanni

Le prime notizie sul monastero risalgono alla metà del 1400 ed era vissuto da terziarie francescane che assistevano gli ammalati del contiguo ospedale di san Giovanni della Sportella. Il vescovo Piervissani nel 1846 vi trasferì le monache del convento di Santa Chiara e chiamò come badessa Suor Agnese Steiner proveniente da Assisi che adottò la regola francescana riformata.
Con il terremoto del 1997 le poche monache rimaste si sono trasferite in una struttura nei pressi dei frati carmelitani. Nei locali del monastero, ricchi di fascino e di storia e non più utilizzati, l’Associazione “Tele e Ricami in Nuceria” ha allestito una mostra permanente allo scopo di mantenere la memoria delle arti tessili e dei manufatti ricavati dagli antichi telai risalenti al 1600 appartenuti alle monache di clausura. La chiesa è realizzata in elegante stile barocco e contiene tre altari in legno dorato delimitati da colonne tortili che esaltano tele di notevole fattura. Quella dietro l’altare maggiore è rappresenta “La Natività del Battista” (1604) ed è attribuita a Marco Onofri pittore di scuola caravaggesca. Sull’altare di destra è dipinta “La Madonna della Cintola” realizzata nel 1733 ed è attribuita Giacinto Boccanera, in quello di sinistra “La Trinità”. probabile opera del Reni. Due pregevolissimi rosoni finemente intarsiati e dorati, permettevano alle monache di clausura dell’attiguo convento, di assistere alle funzioni religiose.

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